Come per le feste di Natale, anche il Capodanno in epoca Vittoriana getta le basi per alcune usanze valide ancora oggi.

Nell’articolo sul Natale in epoca Vittoriana ho ripercorso le origini dei festeggiamenti di Natale, oggi vediamo come si arriva a festeggiare il Capodanno.

In epoca Vittoriana il Capodanno è un giorno di festa tanto quanto il Natale.

Nelle epoche precedenti, invece, il Capodanno era una festa sentita soprattutto in Scozia. E’ sempre con il regno della Regina Vittoria che l’Inghilterra inizia a celebrare l’arrivo dell’

Anno Nuovo, facendo così nascere tradizioni che ancora oggi sono riflesse nei veglioni che puntualmente facciamo ogni anno.

Il Capodanno in epoca Vittoriana, festa.
Festa di Capodanno in epoca Vittoriana

Per capire come si arriva a celebrare la festa dell’Ultimo dell’Anno dobbiamo fare un passo indietro ed osservare la festa scozzese, Hogmanay, che prevedeva tutta una serie di riti propiziatori per l’Anno Nuovo.

Il Capodanno a Edimburga
L’Hogmanay a Edimburgo

A quanto sembra questi riti propiziatori, e la festa nella quale si svolgevano, piacquero molto alla Regina Vittoria tanto che decise di importare la festa in Inghilterra.

Capodanno in epoca vittoriana: la regina Vittoriaha importatole tradizioni dall'Inghilterra
La Regina Vittoria

Tornando alla Scozia, l’Hogmanay era il giorno in cui ci si scambiavano i regali e, nelle famiglie più facoltose, si facevano doni anche alla servitù: per questo motivo, a volte, si aspettava Capodanno per scambiarsi i regali.

Teniamo presente che l’Hogmanay si colloca in mezzo ai dodici giorni di Natale, giorni di festa che iniziano dalla Vigilia e si concludono con l’Epifania.

Era dunque una data carica di significati ed anche di … magia!

Il veglione di Capodanno

E veniamo quindi alla celebre festa del 31 dicembre.

Per capire i “riti propiziatori” che si facevano durante l’ultima notte dell’anno, dobbiamo tenere presente che il periodo Vittoriano è un’epoca di suggestioni soprannaturali, quindi il Capodanno si prestava molto per piccole superstizioni e giochi propiziatori.

Il Capodanno: giochi propiziatori durante il veglione di Capodanno
Giochi propiziatori durante il veglione di Capodanno in epoca Vittoriana

Da questo deriva il famoso detto Quello che fai il primo dell’anno lo farai tutto l’anno! che nasce in questo periodo e che ripetiamo ancora oggi.

E’ facile capire perchè: si pensava che il primo giorno dell’anno fosse uno specchio della fortuna o sfortuna che sarebbero accorsi nell’Anno Nuovo.

Nel 1862 viene pubblicato il libro The golden wheel dream-book and fortune-teller: un testo che contiene un’ampia collezione di metodi divinatori e, inoltre, è anche un “gioco di sorte” che si basa sulla scelta di un numero su una roulette molto colorata.

Capodanno vittoriano: libro propiziatorio
Copertina del The golden wheel dream-book and fortune teller

Fra le raccomandazioni per trascorrere un sereno Capodanno, si trova quella di trascorrere l’ultima notte dell’anno in modo tranquillo, evitando feste rumorose, cene e veglioni.

Secondo l’autore l’ideale sarebbe stare in famiglia o con amici intimi e prevedere il futuro in compagnia.

Cena in casa Vittoriana

il testo propone inoltre varie tipi di magie come quelle per scoprire il nome del futuro marito, oppure avere una previsione sul Nuovo Anno.

Cosa si usava per queste magie?

Candele, gusci di noci, acqua … semplici oggetti per avere una magia assicurata.

Un’ altra usanza della notte di Capodanno era quella di svuotare la cenere del camino, segno che l’Anno Nuovo avrebbe portato qualcosa di nuovo: noi oggi … buttiamo via le cose vecchie per fare spazio a quelle nuove!

Il veglione di Capodanno in epoca Vittoriana

Scattata la mezzanotte i vittoriani continuano con le loro credenze e, a questo punto, ne abbiamo una di carina: è il First Foot, il primo piede che varca la soglia della casa dopo mezzanotte.

Anche questa era una tradizione presa in prestito dalla Scozia.

La prima persona che varcava la soglia doveva portare piccoli doni, dolci e frutta, con l’aggiunta di carbone e sale e whskey.

Ma attenzione!!

Meglio se la prima persona era un uomo con i capelli scuri … i biondi non erano molto graditi e, udite udite, se arrivava prima l’uomo biondo … poteva essere lasciato fuori fino all’arrivo di un altro ospite maschio e con i capelli scuri!!

Le visite di Capodanno

Ai vittoriani piaceva molto fare visite a Capodanno, sapete perchè? … Perchè restare in casa poteva portare sfortuna … ricordatevi … quello che fai il primo dell’anno … e chi stava in casa voleva dire che era malato!

Ovviamente erano gli uomini a fare le visite, le donne e i bambini fino a dieci anni restavano a casa ad aspettare e ricevere gli ospiti.

Immaginate quindi che via vai di ospiti c’erano i quei giorni, cosa che ci porta a pensare che le case vittoriane erano sempre aperte durante quella particolare giornata.

Ovviamente bisognava annunciarsi con un biglietto, ma questa era prassi comune, non solo per Capodanno!

Questa giornata era l’occasione d’oro per i giovanotti e le signorine per socializzare … e visti i numerosi ospiti … riuscire ad avere anche un pò di privacy grazie alla confusione che regnava dentro la casa !!!

Solitamente i più ricchi offrivano imponenti rinfreschi e non si negava a nessuno una bevuta in compagnia.

Purtroppo anche nei secoli passati le cose tendevano a degenerare, così le visite diventarono per giovanotti quasi una gara a chi ne faceva di più, mentre per le giovinette semplicemente una gara a chi collezionava più biglietti da visita.

Fortunatamente la morale dell’epoca Vittoriana bloccò subito questo atteggiamento e, diciamolo pure, cattivo costume, e nel giro di poco tempo le visite di Capodanno si ridimensionarono totalmente.

Tradizioni di Capodanno

Ce ne sono diverse, eccone qualcuna:

I giovanotti uscivano sempre di casa con qualche moneta in tasca: porta bene avere denaro con sè all’inizio dell’anno!

Guai a pulire la casa! I lavori di pulizia andavano fatti nei giorni precedenti.

Meglio evitare di fare il bucato in questo giorno particolare.

Quando si usciva bisognava evitare di portare con sè fiaccole o lanterne: portare il fuoco fuori casa era di cattivo auspicio.

Niente vestito nuovo a Capodanno: portava sfortuna.

Il suono di una campana o di una campanella era invece di buon augurio come … gettare una torta contro la porta per garantirsi un anno senza fame.

Auld Lang Syne

Un ‘altra tradizione era quella dell’ Auld Lang Syne: il valzer delle candele.

Quest’ultimo veniva cantato la notte di Capodanno per dare l’addio al vecchio anno e alle cose passate.

Ancor oggi è diffuso nei paesi anglosassoni, e viene cantato non solo nella notte di Capodanno, ma anche in occasione di congedi, separazioni e addii.

Il testo della canzone è un invito a ricordare con gratitudine i vecchi amici e il tempo lieto passato insieme a loro.

Capodanno: il valzer delle candele
Il valzer delle candele

Le immancabili cartoline di auguri

Ce n’erano tantissime e per tutti i gusti!

Bellissime e raffinate, beneaugurali, colorate, da spedire in occasione del Capodanno.

I soggetti erano diversi: orologi che indicavano la mezzanotte, allegre brigate rappresentate mentre facevano un brindisi … .

Capodanno: cartolina di auguri
Cartolina di auguri, epoca Vittoriana

Spesso si trovavano anche gnomi, folletti, graziosi bambini accompagnati da … maialini (portavano forse prosperità?), soldi e buffi animali.

Siamo arrivati alla fine di questo viaggio alla scoperta del Capodanno Vittoriano, spero abbiate trovato interessanti questi articoli e, soprattutto, che abbiate passato delle splendide feste in compagnia dei Vostri cari: alla fine, tradizioni a parte, è questo quello che conta.

Non mi resta che augurarVi un felice e prospero Anno Nuovo, auguri a tutti!

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