L’affascinante linguaggio del ventaglio nella seconda metà dell’Ottocento.

Il ventaglio, si sa, è sempre stato un importante accessorio dell’abbigliamento femminile.

Bello, seducente, nasconde un suo linguaggio che, proprio come il neo nel Settecento, dame e gentiluomini conoscevano benissimo.

L’origine del nome deriva dal latino Vèntus, vento, traslato nel suo significato di oggetto per fare vento.

Ventaglio dell’Ottocento finemente decorato.

Breve storia del ventaglio nei secoli

Nella storia, il ventaglio è legato all’abbigliamento femminile, oggetto indispensabile per le dame che spesso avevano “fame d’aria”, a causa dei corpini troppo aderenti che stringevano la vita e impedivano loro di respirare.

L’ origine del ventaglio si perde nella notte dei tempi.

Nel II secolo, in Cina, si usavano ventagli rigidi in bamboo, mentre i giapponesi inventarono quello pieghevole.

Anche gli Egiziani lo conoscevano: lo sappiamo dalle rappresentazioni che si trovano nei bassorilievi e pitture dell’epoca: chiamato il flabélum, si usava solo durante le cerimonie importanti.

Gli Etruschi, i Greci e i Romani lo utilizzavano per uso domestico, mentre nel Medioevo lo si torna ad utilizzare nelle cerimonie religiose ed in alcuni riti civili.

In Europa viene introdotto da Caterina de’ Medici e subito si diffuse rapidamente, all’inizio come oggetto per l’aristocrazia, per poi estendersi a tutti gli strati sociali.

La prima vera estimatrice del ventaglio fu la Regina Elisabetta I che ne diffonde l’uso alla corte inglese.

Enrico II di Francia e Caterina dè Medici
Parmigianino, La schiava Turca, part. del ventaglio
Ritratto di Elisabetta I

I ventagli sono delle vere e proprie opere d’arte, tanto che molti pittori si dedicarono a dipingere il pavese (vedi oltre il significato), e anch’esso ha una sua evoluzione nel corso dei secoli.

Da semplice oggetto per farsi aria, diventa sempre più prezioso con l’ausilio di elementi come la madreperla, i merletti e, inoltre, nel corso dell’Ottocento, nascono anche i ventagli con lenti incorporate, spesso nei manici, da utilizzare come binocolo soprattutto la sera all’Opera o a Teatro.

Elementi che compongono il ventaglio

Il ventaglio è composto da due parti principali: il pavese che è la tela, a sua volta dipinta, stampata, o creata a merletto, e la base rigida e pieghevole detta baraja.

Diventa un oggetto di lusso grazie ai diversi materiali utilizzati per la sua creazione: avorio, madreperla, legno …

Ventagli da collezione

Per il materiale prezioso con cui sono realizzati, diventano presto oggetti da collezione, soprattutto nel corso del XIX secolo, quale complemento dell’arredamento.

Tipologie di ventagli

I ventagli possono essere di forme differenti:

a Coccarda: usato soprattutto nell’Alto Medioevo, oggi conservato nelle chiese cristiane e usato in particolari cerimonie.

La Ventola con intelaiatura fissa.

Ventaglio con manico lungo e composto con piume o palmette.

G. Boldini, Ritratto di signora in bianco con guanti e ventaglio

Ventaglio pieghevole.

Ventaglio Brisé, molto particolare in quanto è privo della pagina ed è tenuto insieme solo da un rivetto e da un nastro alle estremità.

L’uso ventaglio in epoca Vittoriana

Ed ora arriviamo all’epoca Vittoriana.

In questi anni il corteggiamento era un momento molto delicato di approccio fra uomini e donne.

Se si considera, inoltre, il fatto che spesso uomini e donne non erano mai lasciati soli, ne parlo nel mio articolo Una giornata con Silvestro Lega, il linguaggio “segreto”, ma con un codice ben leggibile e conosciuto da uomini e donne dell’epoca, era inprenscindibile e molto utile per comunicare.

Oggetti come ventagli e fazzoletti comunicavano per le donne e gli uomini non erano ignari dei significati dei piccoli, fugaci gesti delle signore.

Dettaglio di stecche di ventaglio finemente lavorate

I luoghi dove più venivano usati erano i balli e nelle occasioni mondane.

Le donne usavano il ventaglio per mascherare le espressioni del volto, l’imbarazzo, o anche per nascondere conversazioni private.

Ed è così che si vengono a codificare tutta una serie di linguaggi segreti, di cui il ventaglio è il principale protagonista, scopriamoli insieme.

Il Linguaggio del ventaglio in epoca Vittoriana

Linguaggio delventaglio in epoca vittoriana: linguaggio segreto del ventaglio
Il linguaggio segreto del ventaglio

Tutto aperto, ma coprendo la bocca: non ho un uomo.

Lasciarlo scivolare sugli occhi: vattene per favore.

Sostenere il ventaglio con la mano destra di fronte al viso: seguimi.

Sostenerlo con la mano sinistra di fronte al viso: vorrei conoscerti.

Chiuso a metà sulla destra e sulla sinistra: non posso.

Aprirlo molto lentamente con la mano sinistra: vieni e parliamo.

Aprirlo nello stesso modo con la mano destra: aspettami.

Ventaglio chiuso appoggiato all’occhio destro: quando potrò rivederti?

Ventaglio chiuso agitato in modo minaccioso: non essere impudente.

Coprirsi per un pò l’orecchio sinistro: lasciami in pace.

Aprirlo e chiuderlo lentamente e ripetutamente: sei crudele!

Lasciarlo scivolare sulla fronte: sei cambiato.

Sventagliarsi lentamente: sono sposata.

Sventagliarsi rapidamente: sono fidanzata.

C. Monet, Camille Monet con costume giapponese

Tenerlo davanti al viso: seguimi.

Muoverlo con la mano sinistra: ci osservano.

Cambiarlo nella mano destra: ma come osi?

Lanciarlo con la mano: ti odio!

Colpirsi la mano sinistra con il ventaglio chiuso: scrivimi!

Appoggiarsi il ventaglio sulle labbra: baciami!

Linguaggio del ventaglio in epoca vittoriana: Berthe che legge una dedica sul ventaglio
Boldini, Berthe che legge la dedica sul ventaglio

Muoverlo con la mano destra: voglio bene ad un altro!

Lasciarlo scivolare sulle guance: ti voglio bene!

Nascondere gli occhi dietro il ventaglio aperto: ti amo!

Chiuderlo lentamente: prometto di sposarti.

Abbandonarlo lasciandolo appeso: restiamo amici.

Far scivolare un dito dell’altra mano sui bordi: vorrei parlarti.

Rigirarsi il ventaglio sulla mano sinistra: siamo osservati.

Appoggiarlo all’orecchio sinistro: gradirei che ti togliessi di torno.


linguaggio delventaglio in epoca vittoriana: ventaglio della rivoluzione francese
Ventaglio epoca della rivoluzione Francese

Appoggiarlo sulla guancia sinistra: no.

Appoggiarlo sulla guancia destra: si.

Appoggiarlo al cuore: vorrei parlarti.

Mostrarlo chiuso e fermo: mi vuoi bene?

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questo breve viaggio sul linguaggio del ventaglio in epoca Vittoriana: un’epoca dal fascino straordinario!

Per apprezzare al meglio questo articolo dovreste fare uno sforzo di immaginazione e contestualizzare il tutto … .

Immaginatevi dentro una sala da ballo dell’epoca, ne parlo nella mia pagina Fb, intorno a voi le note della musica si librano nell’aria, riempiendo la stanza.

Un bel giovanotto, da lontano, fissa insistentemente una giovane ragazza seduta su una delle sedie poste intorno alla parete.

Il braccio è appoggiato alla consolle.

La stanza brilla della miriade di luci che si sprigionano dal lampadario in cristallo di Boemia.

La giovane ha caldo. L’aria è satura di odori e umori. Il corsetto le stringe la vita. Il respiro le manca.

Nonostante tutto, però, non riesce ad alzarsi ed uscire per andare a prendere un pò d’aria.

Gli occhi del giovane brillano come due fari nella notte.

La ragazza, timida, prende il ventaglio ed inizia a muoverlo con la mano sinistra: siamo osservati … ma … in una frazione di secondo passa il ventaglio sulla mano destra e lo sostiene di fronte al viso: seguimi.

Il giovane capisce. Esce dalla sala, si reca in giardino vicino alla fontana.

La sua bella è già li che lo aspetta … !

Linguaggio del ventaglio in epoca vittoriana: ballo in costume
Ballo in costume ottocentesco
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