Sabato 25 maggio il sindaco di Lucca ha tagliato il nastro per l’apertura di Palazzo Guinigi, nuovo polo culturale della città.
L’emozione è sempre alta quando viene terminato un restauro e si riconsegna al pubblico un’opera d’arte.
E una grande emozione è stata restituire ai lucchesi Palazzo Guinigi che, con la relativa torre, è un simbolo indiscusso per la città.
Quando si parla dei Guinigi, una potente ed influente famiglia di mercanti e banchieri dedita al commercio di cui si hanno notizie nella Lucchesia già dal Duecento, viene subito in mente il famoso Paolo Guinigi, Signore di Lucca dal 21 novembre del 1400 al 15 agosto1430, grande uomo politico, mecenate delle arti nonchè marito della famosa Ilaria del Carretto, morta di parto giovanissima che oggi riposa beata nella tomba commissionata dal Guinigi a Jacopo della Quercia, noto scultore senese, e conservata nella sacrestia del Duomo di Lucca.
Ironia della sorte, sembra che Paolo non abbia mai abitato nel Palazzo di cui vi racconterò qualcosa, in quanto abitò nella Cittadella, la fortezza creata dove oggi sorge Palazzo Ducale, sulle macerie dell’antica Augusta costruita da Castruccio Castracani degli Antelminelli nel Trecento.
Un superbo e magnifico palatio …
Bello è bello, e anche imponente.
Siamo negli ultimi decenni del XIV secolo quando la famiglia Guinigi, grazie all’attività legata al commercio della seta e a rapporti con la corte papale, costruì due Palazzi “gemelli” sulla via de’ Guinigi, riflesso del prestigio che la famiglia era riuscita a conquistarsi, grazie alla figura di Francesco di Lazzaro, considerato il Pater Patriae e, a seguito della sua morte, dal figlio Lazzaro e dal cugino Dino.
La costruzione dei due edifici sembra essere contemporanea, da datarsi intorno alla seconda metà del Trecento.
Fin dalla seconda metà del XIV secolo, infatti, i Guinigi avevano concentrato le loro proprietà nella zona Nord-Est della città.
Nel tratto lungo via Guinigi, la famiglia possedeva diverse case e la famosa Loggia dei Guinigi.
Molto probabilmente in questo luogo esistevano molte case-torri, espressione tipica dell’edilizia medievale toscana, trasformate nei Palazzi che si fronteggiano ancor oggi di cui, il Nostro, venne costruito dagli zii di Paolo.
Si entra all’interno attraversando un bel portone sottolineato da conci in pietra che risaltano sulla facciata costituita da piccoli mattoncini faccia a vista, tipici dell’epoca.
La struttura architettonica è definita da una successione di arcate al pianterreno, una volta aperte a formare una loggia, arcate che sono state tamponate e che ora accolgono finestre inginocchiate, tipiche del XVI secolo.
La piatta uniformità della facciata è interrotta dalla sequenza di arcate che contengono al loro interno quadrifore e trifore, definite da esili colonnine bianche.
Immediatamente sotto il tetto corrono semplici finestre arcuate nella parte superiore.
La famosa Torre Guinigi
Il Palazzo è famoso per la presenza della Torre angolare, costruita in continuità con la facciata.
Essa si erge superba con i suoi 44 mt. di altezza e mostra con orgoglio, in cima, un giardino pensile con sette alberi di leccio.
E chiaro che i Palazzi dovevano esprimere tutta la potenza della famiglia ma, ormai, ci stiamo allontanando dall’epoca della torre come simbolo solo ed unicamente di potenza e superbia.
Stiamo andando verso il Rinascimento, i secoli bui del medioevo, stanno per terminare.
Ecco l’idea geniale.
Per non far sembrare la torre solo difensiva, ma nello stesso tempo farla svettare più in alto rispetto alle altre, ecco che la famiglia fa creare il giardino pensile superiore, ottenendo così: visibilità, eleganza ed un tratto distintivo unico e inconfondibile rispetto alle altre torri della città.
Inutile dire che salendo in cima alla torre si gode di una splendida vista a 360° su Lucca.
Vi ricordo che per salire in cima è necessaria la prenotazione e l’acquisto del relativo biglietto, ora vi accederete direttamente dal Palazzo.
Le sale affrescate di Palazzo Guinigi
Varcato quindi l’ingresso, ci troviamo nell’androne che ci trasmette un senso di vastità e imponenza.
Al piano terra una successione di sale conducono all’ingresso della torre, ma noi prendiamo il maestoso scalone e ci dirigiamo ai piani superiori.
Dello scalone mi ha subito colpito il bel pomolo frangiato che dona al corrimano un tocco di eleganza.
Il Palazzo, da quanto è grande, sembra quasi un labirinto!
Al primo piano sarà ospitato un percorso museale dedicato alla storia di Lucca, di cui si può già leggere qualcosa sul Volto Santo e la via Francigena.
Interessante anche l’esposizione di costumi eseguiti dall’Associazione culturale Laboratorio Brunier che richiamano le principali opere di Puccini, esposti fino al 6 giugno 2024.
Quello che è assolutamente interessante per comprendere lo spirito della decorazione del Palazzo sono alcune sale che contengono dei lacerti di affreschi molto interessanti.
La prima sala presenta una decorazione a tendaggio simulante un tessuto a righe color ocra, azzurro con sottili righine rosse, probabilmente una riproposizione dei pregiati tessuti di seta lavorati a Lucca.
Questo tipo di decorazione andava molto nel Trecento, periodo in cui le sale venivano decorate a finto tendaggio ma ricordiamo che spesso i tessuti venivano anche appesi alle pareti per abbellire le stesse.
Sete, arazzi, tessuti di cotone, erano un complemento essenziale dell’arredamento che nel Trecento era ancora abbastanza povero di mobili.
Il restauro ha portato alla luce, in un’altra stanza, un fregio pittorico databile per stile e collocazione (in una parte del Palazzo rimaneggiata nel XVI secolo) alla metà del Cinquecento, primi anni del Seicento.
Il fregio, di cui non abbiamo ancora un’attribuzione riguardo l’autore, corre immediatamente sotto il soffitto ed è definito da elementi decorativi che ricordano la decorazione a grottesche: spirali di foglie di acanto inframezzate dal frutto della melagrana, accompagnano mostri alati o a forma di serpente, completati da immagini maschili e femminili: il tutto eseguito con una tecnica impeccabile dell’affresco.
Il tratto è deciso ma elegante nello stesso tempo.
Prettamente monocromo, le immagini, che sembrano risaltare dal fondo per effetto dell’ombra creata a trompe d’oeil, sono di color avorio su fondo azzurro.
Un’ ultima sala presenta un fregio, anch’esso a monocromo, in cui vasi allungati sono intrecciati da tralci di foglie accartocciate a trompe l’oeil, racchiuse dentro una finta cornice con
decori geometrici in basso.
La decorazione doveva essere completata da scene racchiuse entro cornici nella parte sottostante.
Palazzo Guinigi a Lucca è, quindi, un superbo esempio di Palazzo che si pone in un momento di transizione dell’edilizia lucchese fra il Medioevo ed il Rinascimento, quando la casa torre
lascia definitivamente il posto al Palazzo Quattrocentesco.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!