Giovanni Fattori. Una rivoluzione in pittura: Livorno celebra il padre della Macchia con una mostra che permette di conoscere il grande artista.

Il 6 settembre 2025 nella splendida cornice di Villa Mimbelli a Livorno si è aperta la mostra Fattori. Una rivoluzione in pittura.

L’esposizione, curata da Vincenzo Farinella, ripercorre, con più di duecento opere, la vita artistica del grande pittore livornese padre indiscusso della Macchia che, grazie alle innovazioni portate nel campo della pittura insieme al gruppo dei Macchiaioli Toscani, apre il nuovo corso della storia dell’arte, traghettando la stessa verso l’arte contemporanea.

Una mostra pressochè monografica, tranne qualche accostamento di opere di artisti livornesi che subirono l’influenza dell’artista e in un certo senso ne portarono avanti il linguaggio, che permette di seguire lo svolgimento delle tematiche del grande pittore nel corso della sua vita.

Apprezzabile anche l’accostamento ai dipinti di disegni e acqueforti, nonché il piccolo taccuino del frate, fondamentale per capire come Fattori procedeva nella creazione dell’opera.

Le prime sezioni dell’esposizione

Il percorso espositivo si apre con lo splendido Autoritratto del 1864 in cui il pittore si rappresenta a sessantanove anni all’interno del suo studio. Alle spalle tele e dipinti.

Fattori volge loro le spalle e guarda verso lo spettatore; mostra se stesso con il berretto a biritullera in testa, la giacca sbottonata e i segni dell’età sul volto: una presentazione serena di sé che, fiero, guarda in faccia lo spettatore e mostra la sua vita, i suoi dipinti, alle spalle. Una vita intera per l’arte.

Mostra di Fattori, esposto l'autoritratto dell'artista
G. Fattori, Autoritratto, 1894. Viareggio, Istituto Matteucci

Lo sguardo si allarga, iniziando il percorso vero e proprio, verso le opere dei suoi maestri, in primis Bezzuoli quando il giovane Fattori inizia a seguirne le lezioni una volta trasferitosi a Firenze a partire dal 1846.

Sono gli anni in cui il Nostro si cimenta con la pittura di storia antica, prima dell’incontro con Nino Costa che lo incoraggia a passare ai dipinti di storia contemporanea, quei moti del risorgimento, che Fattori segue con apprensione e fiducia in una felice risoluzione della Questione italiana.

La novità della mostra

La vera e propria “chicca” sta nell’esposizione del “doppio dipinto”: inserito nel percorso della mostra con un’esposizione che permette di girare intorno all’opera per vedere il prima e il dopo: La scena Medicea e La carica di cavalleria a Montebello (approfondisco la storia nel mio articolo Un dipinto di Fattori poco conosciuto): fanno da corona alla grande opera alcune tavolette rappresentanti soldati fra cui, fondamentale, l’opera Soldati francesi del ’59 dove è già applicata la sintesi luce-colore tipica della pittura dei macchiaioli.

Mostra di Fattori allestimento del doppio dipinto
L’allestimento del doppio dipinto: Scena Medicea e Carica di cavalleria a Montebello, la vera chicca della mostra
G. Fattori, Soldati francesi del ’59, 1859 circa.
Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
In quest’opera l’artista ci mostra uno dei primi esempi della tecnica della Macchia: estrema sintesi di luce-colore, l’opera si costruisce con piccoli tasselli cromatici, pennellate accostate fra di loro, che danno volume alle figure dei soldati accampati in attesa di ordini. Da notare le ombre nette che si stagliano sul terreno e il senso di attesa che si percepisce fra i soldati.
Si prosegue con… Gli anni livornesi di Fattori

Il percorso espositivo prosegue concentrandosi sugli anni livornesi dell’artista.

Fattori negli anni Sessanta torna spesso a Livorno sperando che l’aria salmastra della città natale possa giovare alla salute della moglie Settimia Vannucci, sposata a Livorno nel 1860, malata di tisi.

Sono gli anni in cui Fattori si concentra a rendere, in lunghe e strette tavolette, la campagna livornese, splendide le Acquaiole ne sono un esempio, la costa come La punta del Romito con barca di pescatori, La torre rossa, superba nella gradazione tonale della luce del tramonto.

Mostra di Fattori, Le acquaiole livornesi
G. Fattori, Acquaiole livornesi, 1865. Livorno, Collezione privata.
Mostra di Fattori, La punta del romito con barca di pescatori
G. Fattori, La punta del Romito con barca di pescatori, 1866 ca. Viareggio, Istituto Matteucci.
Del dipinto colpisce la pennellata perfetta, lucida e tersa, “smaltata”, che riesce a rendere, tramite zone di colore accostate fra di loro, la bellezza della costa livornese.
mostra Fattori: la mostra espone anche la tavoletta La Torre Rossa conservata nello stesso Museo Civico di Livorno
G. Fattori, La Torre rossa, 1875. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori.
La tavoletta è costruita con una pennellata magra, tanto che si scorgono le venature del legno.
Fattori procede accostando pennellate sintetiche che creano piani di colore e danno profondità al dipinto.
L’accostamento dei colori, a rendere la luce crepuscolare, è splendido.

Nel 1867 un affranto Fattori, il dolore per la perdita della moglie un anno prima lascia prostrato l’artista, conosce Diego Martelli, il critico del gruppo dei Macchiaioli Toscani, che lo invita nella sua tenuta di Castiglioncello: lì, durante l’estate, vi si recano anche Borrani e Abbati, e insieme portano avanti lo studio della luce en plein air (anche se i dipinti vengono eseguiti in studio sulla scia dei bozzetti creati all’aperto).

Da questi studi nascono capolavori come la serie dei Buoi, i ritratti di Diego e della compagna Teresa Fabbrini, quest’ultimo presente nel percorso espositivo.

 Fattori: la signora Teresa Fabbrini a Castiglioncello
G. Fattori, La signora Teresa Fabbrini a Castiglioncello, 1875. Livorno, Museo Civico Giovanni Fattori
I ritratti degli anni Sessanta

Sono gli anni in cui Fattori, oltre che con il genere del paesaggio, si cimenta con i ritratti dei familiari, rinnovando il genere in un’ottica realista, lontana dagli schemi dell’Accademia.

I fidanzati, il Ritratto della cognata Carlotta Scali nonchè il Ritratto di Augusta Cecchi Siccoli fanno bella mostra di sé nella sezione apposita.

 Fattori: ritratto di Augusta Cecchi Siccoli
G. Fattori, Ritratto di Augusta Cecchi Siccoli, 1866. Viareggio, Istituto Matteucci.

In queste opere si evince come Fattori ricerca la realtà nella rappresentazione e una volontà di analisi psicologica che mette in luce il carattere e l’animo degli stessi.

Il tutto portato a termine con un rigore formale ed una sintesi delle pennellate secondo il nuovo credo pittorico abbracciato dall’artista a Firenze.

Gli anni Settanta

Proseguendo nel percorso espositivo si entra nelle opere eseguite negli anni Settanta.

In mostra troviamo una sezione dedicata ai pittori naturalisti come Cannicci, Gioli e Ferroni che fanno proprio il realismo e naturalismo fattoriano.

Proseguono ancora i dipinti a soggetto militare e, quindi, un breve excursus sulle opere eseguite dopo il 1875 al ritorno dal viaggio a Parigi e in cui, sebbene si accorge presto che non gli è congeniale, riporta l’atmosfera parigina in opere come La signora Gioli a Fauglia o Signora in giardino.

Ma Fattori rimane Fattori ed è sempre un artista fedele al suo credo: rappresentare la realtà nuda e cruda, la fatica di chi lavora la terra, i contadini, i buoi, la campagna, sono i temi in cui l’artista si sente di più a suo agio.

Il più bel quadro militare di Fattori

E’ questo il titolo della quattordicesima sezione della mostra che concentra la sua attenzione sul grande dipinto Assalto alla Madonna della scoperta eseguito nel 1862 dopo aver visitato di persona i luoghi dove si consumarono le celebri battaglie della Seconda Guerra d’Indipendenza.

Gli anni Ottanta

In un crescendo di opere, in cui si rincorrono sempre i soggetti cari all’artista, si arriva agli anni Ottanta caratterizzati dai soggiorni in Maremma durante i quali Fattori è ospite di don Tommaso Corsini nella tenuta La Marsigliana.

Il Nostro rimane affascinato dai butteri, di cui ci regala un ritratto straordinario, e dalla Marcatura dei puledri, documentata dal dipinto la Marca in Maremma e dall’imponente Mandrie Maremmane.

 Fattori, ritratto di buttero
G. Fattori, Ritratto di buttero, 1882-1885. Collezione privata

Procedendo lungo il percorso la mostra evidenzia la “disillusione” che Fattori prova nel corso di questi anni per come si sono svolti i fatti del Risorgimento: non resta che osservare la realtà con una sorta di rimpianto ed un sentimento di vicinanza per coloro che hanno sacrificato la propria vita in guerra: Hurrà ai valorosi. Guerra del 1866 ci ricorda questo sentimento di vicinanza ai soldati.

L’ora del tramonto è quasi vicina: il bove “carducciano” ricordato nell’opera Pio Bove ci presenta non più il bove in forza, al lavoro, degli anni Sessanta, ma un animale ormai stanco il cui grave occhio glauco socchiuso, nella cui austera dolcezza più non si specchia il divino del pian silenzio verde.

Mostra Fattori, Pio Bove
G. Fattori, Pio Bove, 1904. Collezione privata

I grandi assenti della mostra

Dispiace che in una bella ricostruzione dell’opera dell’artista manchino in mostra capisaldi quali L’autoritratto giovanile del 1854, La Rotonda dei Bagni Palmieri, il Ritratto della prima moglie Settimia Vannucci, anche per l’evidente legame con la città di Livorno, il Ritratto della cugina Argia, Lo staffato, Lo Scoppio del Cassone e, nel percorso della sua vita, il Ritratto della seconda moglie e della figliastra: un vuoto che balza subito all’occhio di chi studia l’artista.

Ma si sa: dietro alle mostre c’è un mondo fatto di prestiti di opere, opere non disponibili, costi di assicurazione per lo spostamento delle stesse, per cui, immaginiamo, non sia stato possibile averle in prestito.

Informazioni

La mostra è aperta tutti i giorni dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00

Nel mese di settembre, da venerdì a domenica, aperta fino alle 22.00

Costi: biglietto intero: 15.00 €

           Biglietto ridotto 12.00 €

Per ulteriori informazioni consultare il sito del Museo: www.museofattori.livorno.it

Se desiderate una visita guidata con me potete prenotarla cliccando su: Giovanni Fattori. Una rivoluzione in pittura: visita guidata alla mostra

Vi condurrò volentieri alla scoperta di questo grande artista, raccontandovi la sua arte, la sua vita e alcuni aneddoti della stessa.

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