Ogni secolo ha portato con sè eccentricità e stravaganze nella Storia della Moda, conosciamo insieme le più famose.

C’e un fil rouge che unisce la Storia del Costume e della Moda: l’eccentricità.

Scorrendo la storia di questa disciplina meravigliosa, si rimane impressionati dalle stravaganze a cui si sono sottoposti i nostri antenati nel passato.

Sia chiaro: oggi farò un articolo leggero ma rigoroso dal punto di vista della Storia: nulla è inventato.

Possediamo, infatti, anche per questa disciplina delle cronache, a volte piacevolmente umoristiche, che scherzando ci raccontano molti aneddoti veri che fanno parte della Moda nei secoli.

Siete pronti a sorridere?

Allora iniziamo!

Il Medioevo e … l’acconciatura a corna!

Su tutti noi esercitano un fascino particolare quando le vediamo passare nei cortei storici: sto pensando alle dame e principesse vestite con i sontuosi abiti medievali.

Belli i vestiti, belle ed eccentriche … le acconciature.

Acconciature del Medioevo

Innanzitutto è bene mettere in evidenza che l’acconciatura nel Medioevo ha anche una valenza simbolica ed è un segno distintivo all’interno della società.

Dovete infatti sapere che all’inizio del XIV secolo le donne nubili vanno in giro con i capelli sciolti lungo le spalle, ma una volta contratto matrimonio i capelli vengono raccolti nascondendoli con un velo o con un soggolo.

Il cambiamento più importante da registrare in questo secolo per le acconciature è l’utilizzo della crespina, ne parlo sul mio articolo sulla moda nel XIV secolo.

Con quest’accessorio, i capelli vengono raccolti ai due lati del capo con reticelle di filo spesso sostenute da un filo metallico.

Rotoli di velluto, lunghi copricapi arricchiti di veli che scendono sulle spalle, si sprecano nelle versioni più disparate.

Eccentricità della moda: eccentriche acconciature del Medioevo

Ma, un’acconciatura fra tutte ha scatenato la rabbia, e insieme l’ilarità nei cronisti dell’epoca: l‘acconciatura a corna.

Naturalmente queste donne erano bersagli anche di uomini di chiesa e non solo.

Il cavaliere di La Tour Landry, paragona queste dame a chiocciole cornute, cervi dalle corna ramificate e unicorni, affermando che simili, innaturali, ornamenti sono una beffa verso Dio.

C’è da considerare anche un altro aspetto: molte dame non hanno proprio così tanti capelli per sostenere queste acconciature e, quindi, ricorrevano a… capelli finti.

Vediamo cosa ci scrive un religioso dell’epoca, a proposito:

A Parigi, durante una processione pubblica a cui aveva preso parte un gran pubblico, accadde che una scimmia saltò sul capo di una dama e, aggrappandosi al suo velo, lo tirò strappandolo dalla testa della malcapitata insieme alla sua parrucca. I presenti si accorsero così che l’elegante acconciatura non era fatta con i suoi capelli e perciò la dama invece di lodi e ammirazioni si ebbe sberleffi e ridicolo”

Eccentricità della moda: acconciatura a corna
Particolare del dipinto di Van Eych, I coniugi Arnolfini del 1434. A parte il fatto che per l’ampiezza delle gonne e sottogonne si è sempre pensato che la donna fosse in stato interessante, cosa non vera, la stessa sfoggia due eleganti corna all’altezza delle tempie…

Lascio a voi immaginare la scena …

Lo Stratagliato: bizzarria del Cinquecento

Segno distintivo dell’abito del Pieno Rinascimento: i tagli nel tessuto superiore, in modo da far vedere la camicia sottostante.

A quanto pare l’origine dei tagli nei tessuti è nata dopo la vittoria degli svizzeri su Carlo il Temerario, duca di Borgogna nel 1476.

Gli svizzeri raccolsero un grosso bottino di sete, velluti ed altre stoffe preziose che adoperarono per rappezzare i loro abiti stracciati.

Nel dipinto di Holbein che ritrae il sovrano
Enrico VIII si notano bene le caratteristiche
dell’abito del Cinquecento: ampiezza smisurata,
imbottiture altrettanto importanti e i tagli nel
corpino e nelle maniche che permettono di vedere
la camicia sottostante.

eccentricità della moda: i tagli nel tessuto delle maniche e del corpino
Nel dettaglio si notano perfettamente i tagli sul corpino
e sulle maniche dell’abito di Enrico VIII

Guai a voler imitare i ricchi!!

Camden, cronista e umorista dell’epoca, ci racconta come un calzolaio di Norwich, sotto il Regno di Enrico VIII ebbe… una brutta esperienza per volere apparire simile ad un signore dell’epoca.

Il cavaliere Sir Philip Calthrop acquistò una splendida stoffa francese e la fece recapitare al sarto perchè gliene confezionasse un vestito.

John Drakes, il calzolaio della città, capitò per caso dal sarto e, vedendo la veste e chiedendo per chi era stata confezionata, una volta saputo che era per un cavaliere, chiese al sarto di comprargli la stessa stoffa e di confezionargli anche la veste uguale. Non molto tempo dopo il cavaliere si reca dal sarto per ritirare la veste e nota l’altra, uguale, vicino. Chiede allora al sarto di chi fosse quell’abito. Il sarto rispose che era del calzolaio, il quale voleva avere una veste uguale alla sua.

Irritato, il nobile chiese al sarto che la sua veste venisse tutta tagliuzzata. Il sarto obbedì e, ovviamente, tagliuzzò anche la veste del sarto. Quest’ultimo, quando tornò a ritirare la veste inveì contro il sarto, il quale gli rispose seraficamente che l’aveva fatto perchè gli aveva ordinato di avere la veste uguale al cavaliere! “Per l’anima mia”, imprecò il calzolaio, “mai più cercherò d’indossare un abito da gentiluomo”!

E fu così che un uomo comune venne persuaso a non seguire, per l’abbigliamento, la moda di coloro che, socialmente, sono più in alto nella scala sociale.

Per dirla tutta … Le leggi suntuarie sono sempre state emesse dai sovrani ma … prontamente disattese!

Eccentricità della moda: abiti femminili tagliati
Una bella sfilata di abiti Cinquecenteschi … tagliati! E ricordate: le maniche erano sempre staccate e venivano legate all’abito con dei legacci. Le cronache ci raccontano che le dame possedevano bauli pieni di maniche di diversi colori da adattare agli abiti
Eccentricità della moda: Le braghesse alla sivigliana del Sarto del Moroni
Eccentricità della moda: il collo a lattuga, l'anticamenra della gorgiera
Dal particolare del dipinto del Moroni notiamo anche un altro dettaglio interessante: la lattuga, il collo della camicia che inizia già ad arricciarsi, l’anticamera della seicentesca gorgiera!

L’eccentricità della moda barocca: più eccentrico di così non si può!

Se vi dico abito Barocco, cosa vi viene in mente? La gorgiera!

Belle, infiocchettate, ricchi di pizzo, a volte gioielli ma … scomode fino all’inverosimile!!

W. Segar, ritratto di Elisabetta I, 1585. Povera regina!
Imprigionata nella gorgiera e in un abito intessuto di
pietre preziose ed oro, lascio a voi immaginare il peso!

Lo sapete che i nobili si indebitavano pur di avere questi colli, tipica ostentazione del lusso?

Ce n’erano di differenti tipi: tonde, a Biancaneve (quelle con il collo alzato), quello basse tipo quelle olandesi.

Le donne portano grandi colli o gorgiere confezionati in tela d’Olanda, rensa… tessuti con fili sottili come capelli. Affinchè questi colli rimangano dritti li inzuppano e li fanno irrigidire con l’amido. Non appena sono asciutti, li rinforzano e modellano con diligenza e con grazia, poi li applicano sui loro colli deliziosi. Infine sono impastoiati con oro, argento, guarniti con merletti di seta dal costo astronomico, ricamati, punteggiati di soli, lune, stelle… Hanno o non hanno i soldi per procurarsi le intelaiature che le sostengono, non vi rinunciano in alcun modo.Sono capaci anche di vendere o ipotecare le loro proprietà… Tutto questo per ostentare simili mostruosità…”

Non è un caso, quindi, che le gorgiere erano chiamate… tre passi e mezzo dal patibolo!

In caso di pioggia … si afflosciava tutto, ovviamente!

Eccentricità settecentesche

Ah il Settecento!

Frivolo, libertino, elegante, eccentrico!

A parte il panier esagerato che per far passare la dama dalla porta, la servitù doveva aprire tutte e due le ante della stessa per far entrare, in diagonale, la dama in sala, vogliamo parlare ancora delle acconciature?

Parliamone.

Parola d’ordine: altezza, tanto che le chiome arrivano fino a 90 cm.

Parrucchiere su una scala per acconciare una dama…

Questa altezza colossale é ottenuta costruendo l’acconciatura su una base creata con un cuscino imbottito e irrigidito con stoppa o crine di cavallo. A questa struttura vengono aggiunti capelli, ovviamente finti.

Il risultato? Una piramide di riccioli che risaliva dalla base al vertice. Una volta acconciati, essi venivano fissati con una pomata e cosparsi di cipria.

Queste acconciature sono talmente elaborate che duravano per settimane. Il risultato?

Ovviamente divennero il rifugio ideale per pidocchi e altri parassiti.

Fu proprio per alleviare il prurito che venne inventata una stecca a forma di forchetta, chiamata … grattaschiena

Neanche a dirlo gli umoristi ci andarono a nozze, tanto che non sono poche le stampe dell’epoca che mostrano i parrucchieri arrampicati su scale che, con squadra e compasso … mettono a posto le acconciature delle dame.

La bella dama con la sua acconciatura con la navicella
Il povero marito si scosta dall’amata: ha paura dell’imponente acconciatura!!

Dame che ovviamente non sono mai contente.

Come se queste acconciature non bastassero, infatti, vengono decorate … in modo vistoso …

Giardini in miniatura, cesti di frutta e navi a gonfie vele, appoggiati in alto, sono tutti motivi ricordati dagli storici!!

E finalmente la crinolina: sarà eccentrica o no??

E dopo i vari paniers, verdugali, guardinfante, ruota francese si arriva alla crinolina, con la moda in epoca vittoriana. Le nostre dame respireranno un pò??

Non è detto.

Certo la leggera crinolina rappresenta senza dubbio un passo verso la libertà.

La tecnologia del XIX secolo, infatti, costruisce questa struttura con fascette d’acciaio estremamente leggere e flessibili cucite insieme per formare una sottogonna.

All’interno di questa gabbia d’acciaio la donna è libera di muoversi con una libertà maggiore rispetto a quella permessa da strati e strati di sottogonne inamidate…

Uno degli inconvenienti della crinolina … basta una folata di vento… e si rovescia tutto!
Due donne aiutano la signora ad indossare
l’abito sopra la crinolina

Ma… bastava una folata di vento … perchè si capovolgesse come un ombrello!!

Attenzione quindi alle brutte figure: si devono sempre indossare i mutandoni sotto!!

E anche qui gli umoristi dell’epoca si sprecano.

C’è addirittura qualcuno che ha definito le donne dell’epoca taccheggiatrici di negozi!!

Le crinoline usate per nascondere la merce!!

Ecco un piccolo fatto di cronaca dell’epoca: nascosti sotto le gonne di una signora vestita all’ultima moda un vigile detective ha trovato, l’altro giorno, le seguenti prove tangibili della sua propensione ai furti: ventitrè scialli, undici dozzine di fazzoletti, sedici paia di stivaletti, una cassa di acqua di colonia, una cassa di tintura nera per capelli, ventisei camicie, undici dozzine di fazzoletti di seta… .

Il fatto di cronaca ha talmente colpito che … ogni poliziotto che vedeva una crinolina … pensava alla signora come ad una piccola ladruncola…

Eccentricità che fanno sorridere … ma anche imparare!

Siamo arrivati alla fine di quest’articolo nel quale ho voluto appositamente mantenere un tono ironico.

Queste che vi ho raccontato sono solo le eccentricità più richiamate nei manuali di storia del costume, ma di certo non sono le uniche.

La Storia del Costume è anche questo, ma non solo questo.

E’ straordinario entrare in un Museo e capire subito, guardando semplicemente il dipinto, in che epoca va collocato.

Certo le didascalie dei Musei ci aiutano, ma a volte le date non ci sono!

Vedi una gorgiera? Matematicamente sei nel periodo Barocco.

Vedi un abito con i tagli? Ora sai il perchè e, soprattutto, lo collochi nel Cinquecento.

In poche parole la Storia della Moda e del Costume è una disciplina fantastica che ti permette di goderti appieno la visita di un Palazzo o di un Museo e, ovviamente, di viaggiare nei secoli!

Mi farebbe molto piacere sapere se questo articolo vi è piaciuto e se l’avete trovato interessante, se avete voglia scrivetemelo sui commenti, alla prossima!

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