Un affascinante viaggio nella storia dello specchio e delle specchiere.

Un complemento importante dell’arredo di una villa o un palazzo è sempre lo specchio o, meglio, le specchiere.

Sono belle, eleganti e, quindi, una componente essenziale dell’arredamento.

Oggi facciamo un viaggio nella loro storia per scoprire qualche segreto su questi arredi affascinanti.

Origine dello specchio

L’uomo ha sempre avuto la necessità di specchiarsi.

E lo ha fatto utilizzando anche un elemento molto semplice: l’acqua.

Vedere la propria immagine riflessa, o il riflesso di un’architettura o del semplice cielo striato di nuvole sull’acqua, ha sempre un suo fascino.

Le origini dello specchio vero e proprio risalgono all’antichità quando questi sono costituiti da lastre di metallo o leghe differenti, come per esempio il bronzo, perfettamente lucidate.

Secondo studi archeologici la storia dello specchio nasce in Egitto, mentre la mitologia greca assegna il primato dell’invenzione degli specchi al dio Efesto.

I più antichi specchi conosciuti sono quelli Egizi: essi simboleggiano il dio Sole e quindi sono considerati sacri e parte integrante dell’abbigliamento femminile nei riti religiosi.

Specchi Egizi
Specchioegizio
Specchio Egizio

In generale, quindi, con la scoperta di leghe e metalli e delle loro caratteristiche riflettenti, egizi, etruschi, greci e romani usano specchi costituiti da lastre di bronzo lucidate e decorate.

Gli specchi greci, dall’originaria forma a disco, passeranno a quella con manico, quindi a quelli con un sostegno fino ad arrivare agli specchi a scatola, intorno al VI secolo a. C. costituiti da un disco riflettente riposto dentro il contenitore.

All’epoca romana risalgono i primi specchi di vetro incolore, unito a una foglia di piombo o stagno.

Lo specchio nel Medioevo

Nel Medioevo gli specchi iniziano ad essere realizzati con vetro foderato di metallo.

All’inizio sono di piccole dimensioni, con cornici in gesso, come alcuni esemplari bizantini, oppure con montatura e manico di piombo decorati.

La produzione di specchi metallici, quasi sempre circolari, e “tascabili” prosegue fino al Rinascimento.

Questi specchi circolari solitamente vengono portati addosso, come oggi si porta un orologio da taschino, e vengono conservati in custodie di legno, più o meno pregiato, oppure di avorio o metallo prezioso.

Nascono, nel tardo Medioevo e nelle prima metà del Quattrocento, anche gli specchi convessi, molto in voga presso i fiamminghi.

Van Eyck, I coniugi Arnolfini, 1434. Londra, National Gallery
Part. dello specchio convesso

Nel Rinascimento, a Firenze, viene inventato il procedimento per fondere superfici di vetro a basse temperature: nascono gli specchi moderni.

Con questa tecnica, infatti, si riuscì ad ottenere specchi chiari e nitidi, non più ombreggiati com’erano fino ad allora.

Gli specchi veneziani

Gli specchi veneziani sono straordinari e hanno una storia ed un fascino tutto particolare.

La prima produzione di specchi di Murano risale al 1369.

A quell’epoca era ancora un procedimento molto costoso, tanto che lo specchio rimarrà per molto tempo un oggetto di lusso.

Intorno al 1540 il veneziano Vincenzo Redor, a Murano, mette a punto la tecnica dello spianamento delle lastre di vetro, creando un tipo vetro molto limpido, il cristallo, che sta all’origine della produzione di specchi di alto pregio.

Nel corso del Cinquecento gli artigiani muranesi si riuniscono in corporazioni per proteggere la tecnica di produzione sviluppata sull’isola e impedire che venisse copiata.

Pensate che addirittura viene creato il “Consiglio dei Dieci” per sostenere i vetrai e, allo stesso tempo, per assicurare che questi restassero isolati dal mondo.

Guai a svelare i segreti di fabbricazione!

Gli artigiani venivano portati sull’isola sotto copertura e raramente avevano la possibilità di viaggiare.

Se succedeva che questi ultimi dovevano allontanarsi dalla città, il “Consiglio dei Dieci” prendeva in ostaggio la loro famiglia e la condannava a morte se non fossero tornati o nel caso avessero svelato i segreti di fabbricazione.

Caratteristiche degli specchi veneziani

Gli specchi prodotti a Venezia si caratterizzavano per la cornice finemente lavorata e intagliata, e per la tecnica di produzione raffinata.

Specchio veneziano XVII secolo
Specchio veneziano riccamente lavorato XVII secolo

Intorno alla metà del XV secolo, Angelo Barovier, crea il vetro cristallo, talmente limpido e puro da sembrare cristallo di rocca.

La Serenissima diventa così il fulcro dell’importazione del vetro in Europa, acquistando un’egemonia economica che tenne per più di 150 anni.

Gli specchi francesi

Mentre le tecniche di produzione dei maestri veneziani erano basate sulla soffiatura del vetro, gli artigiani francesi si specializzano nella tecnica della colata.

Questo procedimento consisteva nel versare il vetro fuso in stampi dalla superficie perfettamente liscia e, mentre si raffreddava, lo si arrotolava con dei rulli speciali, ottenendo così una consistenza perfetta.

Grazie a questa invenzione, il Re Sole può commissionare la costruzione della famosa Galleria degli Specchi a Versailles, per la quale fece arrivare bel 119 vetrate.

Storia dello specchio: la galleria degli specchi a Versailles
La Galleria degli Specchi a Versailles

Chi non conosce le specchiere francesi che accompagnano le splendide Consolles ?

Esse sono caratterizzate da raffinate decorazioni con foglie di acanto, putti, volute, decori a rocaille che incorniciano cartigli e piccole figure.

Gli specchi barocchi

Nel Barocco si rinforza l’utilizzo degli specchi come decorazione di ambienti.

Tutti noi abbiamo in mente le grandi specchiere riccamente decorate, appese alle pareti dei grandi saloni di rappresentanza, oppure appoggiate sopra a cassettoni.

Gli specchi erano dorati e ornati con intagli con motivi a foglia, rosetta, ghirlanda ed eleganti volute.

Storia dello specchio: coppia di console
Coppia di consoles
Storia dello specchio: specchiera barocca
Specchiera barocca

Autoritratti … allo specchio

La diffusione dello specchio porta con sè anche la nascita del genere dell’autoritratto: i pittori potevano guardare la propria immagine riflessa in uno specchio mentre dipingevano il loro volto.

Celebri per esempio l’Autoritratto allo specchio del Parmigianino o quello di Escher

Parmigianino, Autoritratto entro uno specchio convesso, 1524. Vienna, Kunsthistorisches Museum
Escher, Autoritratto allo specchio, 1935.

Infine …

Nel 1835 il chimico tedesco Justus von Liebig inventa lo specchio in vetro argentato, dove un sottile strato d’argento veniva steso sulla lastra di vetro con la riduzione chimica del mitrato d’argento.

Questo processo di lavorazione permise di fabbricare specchi su vasta scala e, per la prima volta nella storia, lo specchio diventa un oggetto comune alla portata di tutti.

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