All’incrocio fra il cardo e il decumano nella centralissima via Roma a Lucca si trova Palazzo Arnolfini Cenami, una dimora che ha una storia particolare, scopriamola insieme.

Da lontano si nota subito il bel palazzo in stile fiorentino costruito nel 1530 da Nicolao Civitali su commissione della famiglia Arnolfini, di cui uno degli esponenti più famosi fu Giovanni di Nicolao Arnolfini, nato a Lucca nel 1400 e morto a Bruges l’11 settembre del 1472.

Palazzo Arnolfini Cenami: l’architettura

Nicolao Civitali nel costruire il Palazzo si ispira all’architettura fiorentina del Cinquecento, evoluzione del Palazzo rinascimentale il cui primo esempio è dato da Michelozzo con la costruzione di Palazzo Medici Riccardi a partire dal 1444.

Palazzo Arnolfini Cenami si staglia, imponente, all’incrocio fra via Roma e via Cenami, a due passi da Piazza San Michele in Foro.

Lucca: Palazzo Arnolfini Cenami
Lucca, Palazzo Arnolfini Cenami

Durante i miei tour ( se volete visitare Lucca prenotate il tour LUCCA: LA STORIA, LE PIAZZE, LE CHIESE, LE TORRI E I PALAZZI) ne parlo sempre, anche perché è impossibile non notarlo, in quanto oggi vi ha sede la libreria Mondadori, collocata all’interno di quello che era il cortile porticato tipico dei palazzi fiorentini e lucchesi.

Palazzo Arnolfini Cenami: il portale di accesso
Palazzo Arnolfini Cenami: portale di accesso oggi alla Libreria Mondadori
Palazzo Arnolfini Cenami interno
Il vecchio cortile di Palazzo Arnolfini Cenami oggi sede della Libreria Monadori
Palazzo Arnolfini Cenami, il soffitto in stile Liberty
Palazzo Arnolfini Cenami: dettaglio del soffitto in stile Liberty

Il solido blocco geometrico è definito dal bugnato rustico nel piano terra, mentre il primo presenta il bugnato solo attorno alle finestre ad arco.

Le finestre presentano alternativamente timpani triangolari e semicircolari; le stesse poggiano su una mensola rilevata che gira attorno alle facciate.

Il secondo piano presenta delle piccole finestrelle quadrangolari al di sopra delle quali corre una cornice dentellata.

Palazzo Arnolfini Cenami: facciata esterna
Palazzo Arnolfini Cenami facciata esterna

L’edificio si inserisce nel tipico Manierismo lucchese, che definisce palazzi dalle possenti membrature sottolineate dal bugnato rustico.

Tipica dell’architettura fiorentina è anche la panca di via utilizzata, oggi come allora, per ritrovarsi a chiacchierare o a chiacchiera come dicono i lucchesi.

Nel 1605 il palazzo viene acquistato da Lorenzo Cenami il cui nome venne aggiunto a quello degli Arnolfini, ma non solo …

Arnolfini e i dipinti di Van Eych

Veniamo ora al legame con il famoso dipinto di Van Eyck: attenzione! Non perché I coniugi Arnolfini abbiano abitato nel palazzo, il ricordo è legato semplicemente al ramo della famiglia di mercanti lucchesi, gli Arnolfini, che si insediarono a Bruges.

Ecco anche questa secondo me non è una coincidenza, ma cela qualche legame.

Si sa che Lucca era un importante centro di manifattura della seta, la seta lucchese che veniva venduta fino ai mercati della champagne; Lucca si è arricchita con il commercio e molti commercianti lucchesi si trasferirono, non solo in Francia, ma anche nelle Fiandre.

E’ il caso di Giovanni di Nicolao Arnolfini che nasce a Lucca nel 1400 e muore a Bruges l’11 settembre del 1472.

Nicolao, con la sua attività mercantile, si trasferisce a Bruges nel 1421, diventando il rappresentante della casa commerciale di Marco Guidiccioni.

Bruges all’epoca era un fiorente porto commerciale del Ducato di Borgogna; il Nostro ebbe relazioni commerciali con Filippo il Buono tanto che nel 1461 diventò suo consigliere personale.

Probabilmente è proprio alla corte di Filippo il Buono, che conosce il pittore Van Eyck che lo ritrae in due dipinti: in un Ritratto e nel famoso dipinto I coniugi Arnolfini del 1434, conservato alla National Gallery di Londra.

Van Eyck, Ritratto di Giovanni Arnolfini, 1440. Gemaldegalerie, Berlino.

Il dipinto I coniugi Arnolfini, com’è noto, rappresenta il mercante e banchiere lucchese Giovanni Arnolfini insieme alla prima moglie Costanza Trenta.

Una quindicina d’anni dopo la morte di Costanza, Arnolfini si risposa con Giovanna Cenami: ecco spiegato il cambio del nome del palazzo.

Il famoso dipinto I coniugi Arnolfini

Van Eyck rappresenta il momento dell’unione fra i due sposi.

I due coniugi, Giovanni e Giovanna sono rappresentati all’interno della loro stanza e si tengono affettuosamente per mano.

J. Van Eyck, I coniugi Arnolfini, 1434. Londra, National Gallery

Vi svelo ora una curiosità: data la posa di lei che alza la ricca sopragonna dell’abito, si è sempre pensato che fosse in stato interessante.

Van Eyck i coniugi Arnolfini
I coniugi Arnolfini: particolare della ricca veste sollevata che ha fatto pensare che la donna fosse in stato interessante

Ma in realtà l’effetto è dato solo dai metri e metri di stoffa usata per confezionare gli abiti nel Rinascimento! (Per un approfondimento sulla moda dell’epoca vedi il mio articolo la moda nel XV secolo).

Il dipinto, eseguito con la pittura ad olio, è definito nei minimi particolari, dalle pellicce che ornano i vestiti, ai particolari dei mobili.

Sono molti, inoltre, anche i simboli legati alla felicità coniugale rappresentati dall’artista: il cane, simbolo di fedeltà; gli zoccoli del padrone di casa in basso a sinistra, mentre le babbucce di Giovanna vicino all’inginocchiatoio ci raccontano l’intimità della scena.

Di fianco al letto, la scultura in legno rappresenta la simbologia matrimoniale, mentre dalla parte opposta del letto a baldacchino, sotto al davanzale c’è una cassapanca su cui sono appoggiate tre mele, simbolo di fertilità.

Ma il dipinto è famoso anche per la rappresentazione del celebre specchio convesso che ci permette di vedere i coniugi di spalle e di notare la presenza del pittore, testimone delle nozze.

Particolare con la firma del pittore ed il famoso specchio convesso

Non è un caso, quindi, che sulla parete di fondo, scritta in caratteri gotici, appare la firma del pittore con la dicitura: JAHANNES VAN EYCK FUIT HIC (Qui è stato Jan Van Eyck).

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