Nel corso del XVI secolo si ha una grande rivoluzione nel campo dell’abbigliamento. Gli abiti diventano ricchi, imponenti, le forme massicce.

La moda nella prima metà del XVI secolo

Moda nel XVI secolo: abiti maschili e femminili
Moda nel XVI secolo: abiti maschili e femminili

In Italia il Rinascimento è iniziato agli albori del 1400 con la grande rivoluzione operata da tre grandi artisti: Brunelleschi, Donatello e Masaccio.

Questo grande movimento culturale che abbraccia ogni campo del sapere e della vita quotidiana, si espande gradualmente fino al tutto il Cinquecento, per lasciare poi il posto al Barocco.

Anche la moda ha subito grandi cambiamenti. Nell’abbigliamento all’enfasi verticale della moda del XV secolo, si sostituisce quella orizzontale. Cosa vuol dire questo?

Vuol dire che cambiano le linee degli abiti sia maschili che femminili.

Le spalle, larghe e molto imbottite, sostituiscono la vita allungata del secolo precedente.

Le scarpe non sono più appuntite, ma tozze e larghe. E, caratteristica principale che ci permette di riconoscere subito gli abiti del Cinquecento, vengono fatti numerosi tagli sul tessuto principale, in modo da poter vedere la camicia sottostante.

I tessuti del XVI secolo

I tessuti continuano ad essere molto ricchi: sete pesanti, velluti, taffetà, stoffe con fili metallici e dorati, vengono utilizzati dalla nobiltà, ma c’è una novità: le stoffe non sono più decorate come nel secolo precedente, ma si preferiscono i colori a tinta unita, anche per smorzare un pò la pesantezza delle linee degli abiti.

I colori prediletti sono il nero per il velluto, i broccati d’oro, il blu scuro ed il viola; queste stoffe sontuose vengono prodotte solo per la nobiltà, che doveva distinguersi dalle classe medie e, ovviamente, dal popolo.

Enrico VIII emana ancora le leggi suntuarie che puntualmente non sempre sono seguite, tanto che spesso le classi medie vogliono copiare la nobiltà nel vestire e in qualche modo ci riescono.

Per la prima volta ogni Nazione apporta dei minimi cambiamenti alle linee di base, per cui si può parlare di una Storia del Costume Nazionale: dall’abbigliamento esagerato dei tedeschi si passa alla moderazione degli abiti italiani.

La moda maschile

Holbein, ritratto di Enrico VIII, 1536-1537. Liverpool, Walker Art Gallery
Holbein, Ritratto di Enrico VIII, 1536-1537.
Liverpool, Walker Art Gallery

Le caratteristiche principali della moda maschile sono, come già accennato, spalle larghe, maniche esageratamente imbottite – come ci mostra Holbein nel ritratto di Enrico VIII– calze imbottite sulle cosce, giacchette attillate.

Scompaiono le rozze camicie di lino che ora sono confezionate con tessuti più preziosi, come la seta e il taffetà. Spesso il polsino della camicia fuoriesce dalla manica ed è impreziosito da pizzi e passamanerie.

Il collo è chiuso da un laccio che viene tirato e legato in modo da formare pieghe e increspature visibili dal basso colletto dell’abito soprastante.

Il farsetto del secolo precedente si trasforma in un giubbotto stretto in vita. Le maniche, molto imbottite, sono attaccate con lacci al farsetto.

Sopra il giubbotto si indossa una veste chiamata anche jerkin, che varia in lunghezza dai fianchi alle ginocchia. Viene portata aperta per far vedere la bellezza del farsetto. Le maniche sono spesso attaccate alle spalle con dei lacci: sono, quindi, intercambiabili e utilizzabili per più abiti.

I calzoni sono più o meno in vista a seconda della lunghezza della veste che li ricopriva. Se vengono indossati con un farsetto corto, si indossava una calza-maglia.

Verso il 1510 le brache seguono due linee: calzoni che si fermano al ginocchio, oppure la calza-maglia. Potevano essere attillate o più morbide.

In Germania, dove gli abiti sono molto imbottiti, le calze vengono anch’esse imbottite all’altezza delle cosce. Il risultato è simile a quello dell’imponete immagine di Enrico VIII: figure massicce e tozze. Pensate quanto pesava portare un simile abito!

La Braghetta e il soprabito

Parmigianino, Ritratto di Pier Maria Rossi di San Secondo, 1535-1539. Madrid, Museo del Prado.
La braghetta è caratteristica della moda del XVI secolo.
Parmigianino, Ritratto di Pier Maria Rossi di San Secondo, 1535-1539.
Madrid, Museo del Prado. La braghetta è caratteristica della moda del XVI secolo.

In questi anni nasce la moda di portare la Braghetta: una specie di borsetta o una falda appesa davanti per ricoprire la parte anteriore dei calzoni. In origine si trattava di un accessorio essenzialmente pratico; col passare del tempo questa specie di borsa si trasformò in una caratteristica elegante ma, soprattutto, di un’esibizione sostanzialmente virile.

Scompare il mantello o cappa dei secoli precedenti, e si inizia ad utilizzare il soprabito, pensate anche dentro casa! Questo è più o meno lungo, fino alle caviglie oppure più corto, da indossare sul farsetto o sulla giacca.

Scarpe e accessori

All’inizio del XVI secolo scompaiono le scarpe appuntite di moda nel secolo precedente (vedi articolo la Moda nel XV secolo), al loro posto vengono utilizzate calzature con la punta piatta e larga, con tomaie basse e lacci alle caviglie.

Spesso sono confezionate in pelle, ma se ne trovano anche in velluto e seta, decorate con ricami e pietre preziose.

Il taglio di capelli più utilizzato è quello alla paggio con i capelli che cadono in pieghe naturali, lisce o ondulate. Verso la metà del secolo diventa invece popolare un taglio molto più corto.

Foggia di Cappello
Foggia di Cappello

I cappelli diventano più eleganti con cupola bassa e tesa. Vengono portati in “modo sportivo” in quanto messi di lato sulla testa. I copricapo dei nobili sono realizzati in velluto, ornati con pelliccia e guarniti con gemme, perle e piume di struzzo.

I guanti sono utilizzati spesso con le dita tagliate per poter mettere in mostra i gioielli.

Altri accessori preferiti dagli uomini sono bastoni con i pomi dorati e le borse attaccate alla cintura.

La moda femminile nella prima metà del XVI secolo

Moda femminile nella prima metà del XVI secolo
Moda femminile nella prima metà del XVI secolo

Il vero e proprio abito femminile del Rinascimento inizia ad apparire intorno al 1510.

Come per la moda maschile, si passa da un taglio verticale (con la vita alta), ad uno orizzontale con spalle larghe e quadrate. La scollatura a “V” è sostituita da un décolleté quadrato, più o meno alto, con un leggero rialzo nel mezzo.

Le maniche sono sempre staccate dall’abito e, in alto, sono molto imbottite. Spesso i polsini della camicia sottostante sono guarniti con pizzo in quanto fuoriescono dalla manica.

Part. del Bavero nel ritratto di Eleonora di Toledo
Part. del Bavero, nel ritratto di Eleonora di Toledo

La scollatura del décolleté è spesso coperta dal Bavero una reticella più o meno preziosa che copre la scollatura, questo lo si nota molto bene nei ritratti di Eleonora di Toledo e di Lucrezia Panciatichi magistralmente rappresentati da Agnolo Bronzino: il grande ritrattista dei Medici.

Le gonne sono ampie e con lo strascico. Per dare l’ampiezza si indossano numerose sottane sovrapposte.

Dal 1530 appare una novità: la gonna del vestito è aperta sul davanti a forma di V rovesciata, dalla vita all’orlo, in modo da mettere in risalto la ricchezza della sottoveste; le gonne acquistano sempre più ampiezza e larghezza.

Spesso la veste è guarnita da una lunga fascia ricamata posta in vita; si usano molto anche le cinture gioiello costituite da piccoli pomanders dove si nascondeva … il profumo … vi lascio immaginare perchè!

Particolare dell'abito di Eleonora di Toledo
Particolare dell’abito di Eleonora di Toledo

Le stoffe sono stupende: velluti, damaschi, broccati, spesso intessuti di fili d’oro: sono particolarmente ricche e preziose.

Spesso sono anche decorate con perle e pietre preziose. Osservate la magnificenza dell’abito Elisabetta I nel ritratto di Scrots!

W. Scrots, Ritratto di Elisabetta I, 1546
W. Scrots, Ritratto di Elisabetta I, 1546.

Cappelli e accessori

Il copricapo principale è l’hennin costituito da un cono di diversa altezza, appoggiato sulla nuca e spostato all’indietro. Spesso viene completato da un velo trasparente che dalla sommità del capo scende fino a terra.

Acconciatura del XVI secolo: particolare dal ritratto di Lucrezia Panciatichi
Acconciatura del XVI secolo: particolare
dal ritratto di Lucrezia Panciatichi.

I capelli vengono acconciati con la scriminatura centrale, come vediamo nel bel volto di Lucrezia Panciatichi.

I gioielli sono molto importanti in quanto hanno una funzione rappresentativa. Tutti hanno disegni e fattura molto sofisticata.

La scollatura quadrata fa tornare di moda le collane e catene d’oro da portare al collo.

Le nobildonne italiane amano abbinare fili di perle con pietre preziose, completate da un elegante fermaglio.

Altre collane sono composte di pietre preziose incastonate nell’oro e vengono portate allargate sulle spalle ed intono al collo, come vediamo nell’imponente ritratto di Enrico VIII di Holbein, costituita da grandi rubini persiani, disegnata dal pittore stesso.

Le donne intrecciano fili di perle fra i capelli; anelli e cinture ricche di gioielli spopolano fra le nobili dell’epoca.

Ora non vi resta solo che immaginare queste nobildonne sfilare all’interno delle ricche stanze dei palazzi, decorati con affreschi, arazzi, mobili preziosi e… la magia del viaggio nel passato si compie!

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *